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Ottobre 2011

Finanziata la sostituzione delle tende motorizzate per le 71 grandi finestre dei tre corridoi all’ultimo piano degli Uffizi.

I tre corridoi della Galleria, all’ultimo piano della fabbrica vasariana degli Uffizi, erano in origine un loggiato; gli spazi fra le colonne furono chiusi da vetrate già appena dopo la fine dei lavori (1580). Dunque fu subito avvertita la necessità di schermare la loggia, data la sua destinazione a Galleria delle Statue. Documenti e disegni antichi provano e descrivono la presenza di vetrate che sappiamo essere opera di maestri veneziani, tessute secondo un disegno a cerchi o tondi di vetro soffiato. Probabilmente nell’Ottocento a questo disegno furono sostituite più moderne lastre con vetri continui ed interi, restando invece pressoché invariato lo spartito a riquadri dei telai in legno, fra colonna e colonna, come tuttora si vede. All’occorrenza, per una migliore schermatura della luce, nelle ore del giorno in cui era più forte, venivano fatte scendere davanti alle finestre tende a pacchetto di tessuto spesso e scuro. Dopo la guerra, con i lavori di ripristino della Galleria, danneggiata dall’esplosione dei ponti (1944), si collocarono alle finestre dei corridoi, in occasione della prima apertura del ’48, lastre di termolux - del tutto innovativo ma non trasparente - sostituite nella successiva e conclusiva apertura del ’52 da un ingegnoso sistema di pannelli di tela chiara avvolgibili su rulli, inseriti nell’intercapedine fra le due finestre. A causa della complessità meccanica degli ingranaggi il sistema fu sostituito negli anni ’70 da tendaggi pesanti di colore giallo intenso, più semplicemente manovrabili perché scorrevoli lungo mantovane con cassette scorniciate, poste sopra gli intercolumni. Anche quest’ultima soluzione mostrò nel tempo i suoi limiti, sia per ragioni funzionali, ma soprattutto estetiche dato che le tende e le mantovane impedivano la chiara percezione dei colonnati nei corridoi. Finché, alla metà degli anni ’90, nel corso del riordino museografico delle collezioni di marmi e quadri presenti nei corridoi, secondo la disposizione settecentesca, non troppo diversa da quella originaria del Cinquecento, furono messe in opera tende a pannello con movimento elettrico su rulli, inserendole fra gli infissi interni e quelli esterni. La soluzione, pur non nuova ma resa efficiente grazie a materiali collaudati, presentava importanti requisiti: la trasparenza dello schermo e la possibilità quindi di traguardare verso il panorama esterno anche quando la tenda è chiusa; nonché un buon coefficiente di riflessione della luce che permette di usare le tende come riflettori, verso lo spazio interno dei corridoi, delle lampade lineari poste anch’esse dentro l’intercapedine fra le due finestre. Oggi, ad oltre quindici anni ormai dall’ultimo intervento, grazie agli Amici degli Uffizi, è stato possibile rinnovare le tende e sostituirle, con un prodotto industriale di ultimissima generazione; quest’opera, interamente finanziata dall’Associazione, e diretta in ogni sua fase da Antonio Russo della Direzione della Galleria, ha avuto luogo negli oltre 360 metri dei tre corridoi, interessando 71 grandi finestre, dove sono stati sostituiti 256 telai e 84 tende motorizzate, per una spesa complessiva di circa 60.000 euro.

 

Antonio Godoli
Direttore Dipartimento Architettura e Allestimenti Museografici