Esposto in Galleria dal 1783, dopo essere stato nelle collezioni di Villa Medici a Roma, il rilievo replica modelli derivati dai fregi della balaustra scolpita con Nikai colte in varie attività che circondava il Tempio di Atena Nike, uno dei principali monumenti dell’Acropoli di Atene, costruito a partire dal 420 a.C. circa per celebrare la vittoria dei Greci contro i Persiani.
I marmi ateniesi, vertice dello stile fiorito che trovò in Callimaco il suo massimo esponente, esercitarono una notevole influenza sulle arti minori contemporanee, come pure sull’arte romana. L’esemplare fiorentino, riferibile ad una bottega neoattica, spicca per la conservazione e la freschezza del modellato. La leggibilità dell’opera era pesantemente compromessa a causa di depositi di polvere, rimossi tramite acqua deionizzata.