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2007 - Bacco

 

Nel Fauno con la pelle a traverso, con una mano sul fianco, possiamo riconoscere la statua descritta da Giorgio Vasari nel 1568 tra le antichità che facevano parte dell’arredo della Sala delle Nicchie a Palazzo Pitti. 
Si tratta di un torso di satiro, caratterizzato dalla pardalìs (pelle di pantera), di notevole qualità, che è stato trasformato da uno scultore del Cinquecento - ancora ignoto ma identificato talvolta, negli inventarii, con Benvenuto Cellini - in una immagine di Dioniso particolarmente vivida e gioiosa. Il dio, ancora giovinetto, raffigurato stante sulla gamba sinistra e con la destra leggermente flessa – va rilevato che qui l’artista ha davvero ben interpretato e completato il torso antico – ha il braccio sinistro appoggiato al fianco e con il destro solleva in alto un grappolo d’uva tenendo stretta con l’indice una foglia di vite. Il bellissimo volto di Dioniso, con la fronte e i capelli cinti da una benda sulla quale poggia la corona di pampini e di foglie di vite, risulta caratterizzato da un’espressione particolarmente intensa, quasi venata di malinconia e rivela la mano di un grande scultore. 
 
Antonella Romualdi